Hai un qualsiasi dubbio o vuoi chiederci qualcosa? Siamo sempre disposti ad ascoltarti per aiutarti a trovare la soluzione di cui hai bisogno. Prima però prova a dare un'occhiata alle nostre FAQ: molte delle tue domande potrebbero trovare una risposta proprio qui sotto.
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La cucina a legna è un apparecchio a combustione di uso domestico che ha una duplice funzione: cuocere i cibi sulla piastra radiante o nel forno e riscaldare l’ambiente dove è installata. Di regola il combustibile utilizzato è legna da ardere, la quale deve essere ridotta nelle dimensioni opportune e lasciata seccare prima dell’utilizzo. Talvolta è consentito l’uso moderato di lignite e mattonelle di segatura compressa.
La termocucina è un tipo particolare di cucina a legna che è dotata di caldaia in modo da funzionare anche come generatore di calore per un impianto termoidraulico di riscaldamento. Pertanto, oltre a cuocere i cibi e a riscaldare l’ambiente dove è installata, permette di riscaldare l’intera abitazione e di produrre l’acqua calda sanitaria.
La stufa è un apparecchio a combustione di uso domestico che permette di riscaldare l’ambiente dove è inserita e in alcuni casi può essere dotata di forno per la cottura dei cibi.
La termostufa è un tipo particolare di stufa a legna che è dotata di caldaia in modo da funzionare anche come generatore di calore per un impianto termoidraulico di riscaldamento. Pertanto, oltre a riscaldare l’ambiente dove è installata e a cuocere i cibi nelle versioni con forno, permette di riscaldare l’intera abitazione e di produrre l’acqua calda sanitaria.
Ogni raffronto fatto tra i vari combustibili a biomassa tradizionali, pellet, cippato e legna dimostra che la legna è di gran lunga il combustibile più economico, non risente delle fluttuazioni dei mercati internazionali, è sempre disponibile, spesso a poca distanza dall’utilizzatore, contribuisce al risparmio energetico, all’economia locale e alla bilancia commerciale nazionale
In generale i prodotti Rizzoli sono progettati per la combustione di legna da ardere. L’utilizzo di blocchetti di segatura pressata o di mattonelle di lignite può essere tollerato come uso moderato e saltuario. L’utilizzo di altri combustibili non è permesso e può essere dannoso per la salute, per l’ambiente e per l’apparecchio stesso.
I mattoni refrattari di qualità che vengono utilizzati nei prodotti Rizzoli permettono di avere una maggiore temperatura di combustione. In questo modo la combustione avviene meglio e con alta efficienza. In più, se abbinati con una piastra radiante in acciaio, permettono la rapida cottura dei cibi e il mantenimento di calore residuo anche a combustione ultimata. Anche dal punto di vista della manutenzione i mattoni refrattari sono da preferire alla ghisa, in quanto danno minori sollecitazioni termiche agli apparecchi e garantiscono affidabilità e riparabilità assicurata anche a distanza di molti anni.
Non è assolutamente vero. Rizzoli, forte di una esperienza centenaria, è in continua evoluzione e miglioramento, realizza prodotti dotati di tutti i dispositivi tecnologici per permetterne il migliore funzionamento e affidabilità nel tempo. La particolare cura per design e finitura nonché il costante rispetto per le normative di riferimento, anche quelle più severe poste in essere dai paesi europei più attenti, fa dei prodotti Rizzoli un vero esempio all’avanguardia assoluta nel proprio settore.
Certamente la cucina a legna in origine era l’unico apparecchio di cottura di una casa e comunque all’occorrenza può esserlo ancora oggi. Comunque la soluzione più comoda e consigliabile consiste nell’abbinamento della cucina a legna con altri elettrodomestici specifici. In questo modo non si hanno limitazioni d’uso e anzi si viene ad avere una superficie per la cottura molto più ampia e versatile. Le cotture possono essere differenziate nel migliore dei modi rendendo la cucina simile a quelle di uso professionale.
Di norma la cucina a legna viene testata con una carica predefinita che deve mantenere la combustione per circa un’ora. Questa deve essere la durata standard nelle condizioni nominali di funzionamento. In realtà la durata della carica di legna risente molto delle condizioni effettive di installazione e d’uso, e in modo particolare dal tiraggio del camino, dalla qualità, dalla quantità e dalla pezzatura della legna caricata. In questo modo dovrà essere l’utilizzatore a decidere quanto e come ricaricare in base all’esperienza fatta e all’effetto desiderato.
Innanzitutto bisogna dire che le cucine a legna devono essere in grado di superare delle specifiche prove di certificazione anche per quanto riguarda la cottura nel forno. Questo avviene di regola per tutti i prodotti Rizzoli. I requisiti essenziali perché la cottura avvenga nel modo migliore sono che l’apparecchio sia ben pulito, anche nei passaggi interni, che il camino fornisca il giusto tiraggio e che sia garantito il corretto afflusso di aria nell’apparecchio. Per portare rapidamente in temperatura il forno si consiglia di utilizzare legna di buona qualità, tagliata in pezzatura sottile, in modo da creare una bella fiamma vivace.
Da luglio 2007 in Italia è obbligatorio che tutti gli apparecchi a combustibile solido siano marcati CE secondo la normativa di riferimento, che prevede l’obbligo di effettuare e superare tutta una serie di test su un prodotto campione rappresentativo della produzione di serie. Questi test devono essere fatti da un laboratorio esterno rispetto al produttore, notificato e sotto rigido controllo di enti ispettivi. Sulla base dei report di certificazione ottenuti, il produttore deve apporre la targa CE comprensiva di tutta una serie di dati tecnici obbligatori (potenza, rendimento, CO, distanze di sicurezza, ecc.) che devono essere gli stessi rilevati in laboratorio. Senza questa targa il prodotto deve essere considerato fuori norma. I produttori in regola non hanno problemi a fornire anche una dichiarazione di conformità comprendente i dati tecnici e gli estremi del laboratorio di prova. Anche dalla qualità di questa documentazione è possibile distinguere chiaramente la serietà del produttore e del marchio
I prodotti Rizzoli sono disponibili in molti modelli e con la possibilità di fare molte scelte e personalizzazioni il cui costo è previsto da un listino prezzi prefissato, ma non disponibile al pubblico. La spiegazione di tutte le varianti e opzioni che possono o meno incidere sul prezzo richiede la consulenza di personale addetto preparato specificamente. Quindi si consiglia di rivolgersi presso un punto vendita qualificato dove è possibile ricevere tutte le informazioni necessarie ed eventualmente definire l’ordine di acquisto. I nostri referenti di zona sono a disposizione per dare utili indicazioni riguardo alla rete di vendita ed eventualmente è possibile anche contattare il nostro ufficio commerciale negli orari d’ufficio o tramite il sito.
Spesso presso i migliori rivenditori Rizzoli è possibile vedere direttamente alcuni prodotti esposti, purtroppo non sempre sarà possibile vedere tutti i modelli o tutte le finiture disponibili. In ogni caso consigliamo comunque di toccare con mano la qualità delle finiture e dei materiali utilizzati. Sono aspetti che nei cataloghi o tramite la visione sulla rete Internet non si possono percepire, ma che nella vista reale fanno la differenza. Altre opportunità per visionare e toccare i prodotti Rizzoli sono la visita presso le principali fiere di settore a cui Rizzoli partecipa direttamente, la visita dei container espositivi di Rizzoli in Tour dei quali trovate le varie tappe nel sito e infine la visita della nostra sede di San Lugano - Trodena nel Parco Naturale (BZ), dove i prodotti in visione sono molti e dove è ben rappresentata tutta la produzione nonché le varianti e finiture disponibili.
Il modo migliore per acquistare un prodotto Rizzoli consiste nel rivolgersi a uno dei molti punti vendita presenti sul territorio, eventualmente contattando prima il nostro referente di zona, in modo da conoscere quello più vicino o più indicato. In questo modo si ha la possibilità di contare su dei professionisti su cui poter fare riferimento per l’installazione e per la consulenza necessaria.
I prodotti Rizzoli fondamentalmente sono particolarmente robusti e affidabili nel tempo, non richiedono revisioni o manutenzioni specializzate. Il sistema di qualità Rizzoli è fortemente orientato a prevenire il più possibile la necessità di interventi post-vendita. In più, tutti i componenti che potrebbero manifestare usura o rotture sono facilmente sostituibili anche da personale non specializzato grazie all’ausilio di schede tecniche e alla consulenza diretta dei tecnici Rizzoli. Per le piccole riparazioni possono essere sempre di aiuto direttamente i rivenditori, mentre nei rari casi dove sono richiesti interventi importanti intervengono direttamente i tecnici Rizzoli.
Per i ricambi e gli accessori si può sempre fare riferimento al rivenditore presso cui si è acquistato il prodotto in origine, in questo modo sono semplificate le procedure di acquisto e di spedizione. Non è detto che il ricambio sia sempre disponibile presso il rivenditore. In questo caso dovrà essere ordinato direttamente al produttore. Per definire i pezzi di ricambio necessari è fondamentale che venga specificato bene: il tipo di ricambio, il modello di riferimento, l’anno di acquisto e il numero di matricola del prodotto, il quale identifica univocamente lo specifico prodotto e come è stato realizzato.
Il numero di matricola si trova su tutta la documentazione originale di acquisto (conferma d’ordine, documento di trasporto e fattura), sul certificato di garanzia o sul libretto verde. Sulla cucina a legna si trova in corrispondenza della targa CE, in genere sul fianco esterno della cassa legna. Sui modelli più datati, invece, si può trovare sulla parte superiore dello zoccolo, e è visibile togliendo la cassa porta legna.
Anche qua il modo migliore consiste nel rivolgersi al rivenditore presso cui si è acquistato il prodotto in origine. Nel caso questi non fossero disponibili, possono essere ordinati direttamente a Rizzoli, contattando l’ufficio commerciale.
Tutti i prodotti Rizzoli hanno un rendimento di combustione superiore al 70% e pertanto consentono il diritto alla detrazione fiscale. La detrazione attualmente è del 50% fino al 31.12.2024. A partire dal 01.01.2025 la detrazione sarà del 36%. Rizzoli rilascia a richiesta l'apposito attestato del produttore. La verifica sull'effettivo diritto alle detrazioni fiscali spetta al cliente.
È possibile sulle stufe Serie X e sulle termostufe Serie T. La detrazione attualmente è del 50% fino al 31.12.2024. A partire dal 01.01.2025 la detrazione sarà del 36%. Rizzoli rilascia a richiesta l'apposito attestato del produttore. La verifica sull'effettivo diritto alle detrazioni fiscali spetta al cliente.
Sulle stufe Serie X e termostufe Serie T è possibile beneficiare, in alternativa alla detrazione fiscale, dell’eco contributo previsto dal Conto termico.
Quasi tutte le cucine e termocucine a legna Rizzoli permettono di avere l’uscita fumi a sinistra in alternativa all’uscita fumi a destra. In generale questa è una scelta libera, che non comporta alcun onere per il cliente. Su alcuni prodotti esiste di serie la predisposizione per avere l’uscita fumi sia a destra che a sinistra, sarà solo in fase di installazione che si dovrà definire quale andrà collegata. Sulla maggior parte delle cucine, però, la posizione dell’uscita fumi ne determina completamente il tipo di costruzione e va definita in modo preciso all’atto della definizione dell’ordine.
La cappa aspirante è un complemento importante di una cucina funzionale e moderna. Sicuramente può essere abbinata alla cucina a legna, ma non tutte le cappe in commercio sono adatte a questo scopo. É necessario scegliere una cappa idonea, in grado di sopportare il calore emanato dalla piastra radiante. Da questo punto di vista l’assenza di parti esterne in plastica, la presenza di filtri in acciaio inox e l’impiego di componenti interni adatti è una condizione essenziale. Rizzoli è specialista nella realizzazione di cappe specificamente pensate per questo uso, anche realizzate su misura, secondo le specifiche del cliente.
Si, nella gamma prodotti Rizzoli sono presenti molte combinazioni e monoblocchi con elettrodomestici. Gli elettrodomestici possono essere scelti tra quelli proposti da Rizzoli, coordinati con le finiture estetiche delle cucine, oppure possono essere acquistati a parte dal cliente. In questo caso a Rizzoli andranno forniti gli elettrodomestici prescelti oppure dovranno essere fornite le schede tecniche per la predisposizione di fori d’incasso.
Se possibile bisognerebbe evitare di predisporre una uscita fumi fuori standard, in quanto questa potrebbe non garantire le prestazioni per cui l’apparecchio è stato progettato e certificato. Però in alcuni casi questo è necessario a causa di vincoli presenti nel locale di installazione, così, previa una verifica di fattibilità, si può procedere alla realizzazione di un prodotto personalizzato a regola d’arte.
Rizzoli è specializzata nella progettazione di cucine personalizzate secondo le necessità e i gusti del cliente. La linea delle cucine personalizzate prevede la realizzazione di ogni particolare secondo le specifiche richieste dal cliente e con la massima cura artigianale di ogni dettaglio. Anche per le cucine della serie R e in misura minore per la serie S, le cucine possono essere ampiamente personalizzate secondo le necessità, grazie alla possibilità di controllare ogni aspetto produttivo e a una organizzazione completamente rivolta a soddisfare le esigenze del cliente.
Le cucine a legna sono degli apparecchi studiati anche per riscaldare e quindi è normale che emettano calore. Nel caso in cui vicino alla cucina siano presenti materiali infiammabili o sensibili al calore bisogna mantenere delle distanze di sicurezza o quanto meno vanno predisposti dei sistemi di protezione dal calore per evitare problemi. Le distanze di sicurezza sono dichiarate sul libretto istruzioni e sulla targa a bordo macchina, queste variano da modello a modello. Nella gamma prodotti Rizzoli sono presenti delle apposite cucine a legna per l’incasso tra i mobili per le quali non servono aggiungere ulteriori dispositivi di protezione dal calore.
La cucina a legna per funzionare ha bisogno di ossigeno e quindi di aria per alimentare la fiamma. Se l’aria viene prelevata dal locale di installazione, questa deve essere reintegrata mediante una presa d’aria nel locale stesso che consenta il continuo ricambio d’aria. Tutti i modelli di cucine e termo cucine a legna Rizzoli possono essere collegati direttamente ad una presa d’aria esterna dedicata. In questo modo non è necessaria una presa d’aria aperta nel locale.
In generale non è obbligatorio che la cucina sia direttamente collegata a una presa d’aria esterna. Nel caso si volesse installare la cucina all’interno di una abitazione a basso consumo energetico, in cui non è permesso avere una presa d’aria esterna libera nel locale, il collegamento diretto della cucina a legna con la presa esterna permette di risolvere il problema.
Esistono dei dispositivi meccanici appositi che permettono l’ingresso d’aria dall’esterno solo in presenza di una depressione all’interno del locale, ossia solo quando è strettamente necessario. Inoltre la maggior parte dei modelli con la presa d’aria esterna sono dotati di una serranda per regolarne l’afflusso.
A questo scopo Rizzoli propone due tipi di personalizzazione su determinati prodotti standard. La prima soluzione, denominata “doppio camino”, permette di fare circolare il fumo prodotto dalla cucina direttamente dalla camera di combustione verso l’interno di una struttura radiante costruita appositamente da un esperto fumista, posta in un locale adiacente. La seconda soluzione, denominata “caldaia ad aria” permette di convogliare in un altro locale aria calda prodotta all’interno della cucina a legna mediante un sistema di ventilazione, controllato dalla cucina a legna.
Per funzionare nel modo migliore la canna fumaria deve essere dimensionata correttamente in base al modello e alle condizioni di installazione, non deve essere né troppo piccola, né troppo grande e deve garantire il giusto tiraggio in ogni condizione. In generale la canna fumaria deve essere leggermente più grande (2-3 cm) rispetto all’uscita fumi della cucina a legna e deve avere un dislivello minimo di 4-4,5 metri.
Nel caso in cui ci siano problemi di tiraggio, quasi sicuramente siamo in presenza di condizioni esterne all’apparecchio che non ne permettono il funzionamento corretto. Per questo motivo va analizzato tutto il percorso dell’aria e della successiva trasformazione in fumo, quindi a partire dalla presa d’aria del locale, ai passaggi di ingresso nella cucina a legna, ai giri del fumo all’interno dell’apparecchio, al collegamento con la canna fumaria, la canna fumaria stessa e il comignolo.
I problemi di tiraggio all’avviamento potrebbero dipendere dalle condizioni atmosferiche: in presenza di bassa pressione o di correnti d’aria particolari potremmo avere di questi problemi. Anche in presenza di un camino sovradimensionato si potrebbe manifestare il problema. Un camino molto grande ha difficoltà a scaldarsi e quindi a funzionare bene. In questo caso è consigliabile effettuare l’intubamento con una canna fumaria più adeguata.
É possibile mettere delle serrande, ma con molta cautela, in quanto potrebbero essere fonte di pericolo. Le serrande eventualmente usate non possono essere a chiusura ermetica, ma devono garantire un passaggio interno minimo di sicurezza di almeno 20 cm sempre aperto. Nel caso in cui ciò sia necessario si consiglia invece di utilizzare delle valvole apposite come limitatore di tiraggio.
In linea di massima si consiglia di utilizzare sempre dei tubi non flessibili e ben fissati per l’evacuazione dei fumi. I tubi corrugati in alluminio invece sono assolutamente vietati per questo scopo. Gli unici tubi utilizzabili devono essere garantiti appositamente per questo uso e devono presentare internamente una superficie liscia.
La canna fumaria per una cucina a legna deve essere realizzata in materiale idoneo a resistere a temperature elevate e in modo da garantire la sicurezza. Non è obbligatorio che sia in materiale metallico, anche se in questo caso si ha vantaggio di poter certificare la corretta esecuzione. In più una canna fumaria metallica richiede di regola minore manutenzione.
É consigliabile intubare la canna esistente in tutti i casi in cui questa sia sovradimensionata rispetto alle necessità, in più è consigliabile intubare anche in presenza di canne fumarie a sezione quadrata, quindi di più difficile manutenzione. Nei casi in cui si ha una sezione troppo grande della canna fumaria si potrebbero avere problemi all’avviamento, si potrebbe avere uno scarso tiraggio e si potrebbe avere la necessità di pulire il camino molto frequentemente.
Una canna fumaria con sezione troppo piccola potrebbe essere inadatta all’apparecchio e quindi tale da impedire il funzionamento corretto al regime nominale. In questi casi spesso l’unica soluzione consiste nell’allungare la canna fumaria alzando il comignolo, in modo da aumentare il tiraggio del camino.
La potenza nominale corrisponde alla potenza media prodotta effettivamente in alcuni cicli di funzionamento nelle condizioni definite come nominali presso un laboratorio di prova in grado di fornire condizioni costanti e regolari.
Presso i clienti sarà impossibile avere esattamente le stesse condizioni specialmente per quanto riguarda il tiraggio del camino, tipo e quantità di legna impiegata. Questo non vuole dire che il prodotto non funzionerà bene, anzi, se ben installato potrebbe anche fornire potenze e rese effettive reali anche maggiori di quanto dichiarato.
In generale il vaso di espansione è sempre necessario, ma non serve solo per la termocucina, serve per tutto l’impianto di riscaldamento in quanto permette le variazioni di volume del fluido contenuto nell’impianto di riscaldamento al variare della temperatura senza che queste possano causare delle rotture. Ogni circuito chiuso deve avere un suo vaso di espansione adeguato. Il vaso di espansione può essere di tipo chiuso o di tipo aperto. La scelta del tipo di vaso di espansione cambia le modalità di installazione e i requisiti di sicurezza. In caso di installazione su impianti già esistenti il vaso di espansione dovrebbe essere già presente, in questo caso va solamente verificata l’idoneità e il corretto dimensionamento.
L’installazione con vaso di espansione chiuso è vantaggiosa perché è più semplice da fare e perché consente con più facilità l’abbinamento con altri generatori di calore. L’istallazione delle termocucine a vaso chiuso è possibile anche in Italia dal novembre del 2006 sulla base della norma tecnica UNI 10412-2. Per garantire la sicurezza è obbligatoria la realizzazione di un apposito circuito ausiliario di scarico termico, che permetta, in caso di emergenza, di fare scorrere acqua fredda a perdere all’interno di una apposita serpentina presente all’interno della caldaia dell’apparecchio. Perché questo sia possibile la termocucina deve essere predisposta appositamente. Le termocucine e termostufe Rizzoli sono tutte predisposte di serie per l’installazione a vaso chiuso.
In generale per tutti gli apparecchi a combustibile solido è sempre da consigliare l’installazione in abbinamento ad un bollitore per la produzione di acqua calda sanitaria. Oltre al beneficio di produrre l’acqua calda, questo ha il vantaggio di costituire un volano termico che permette di accumulare il calore prodotto in eccesso e di permettere un funzionamento più fluido dell’impianto. In ogni caso la presenza del bollitore non è obbligatoria. Rizzoli produce anche i modelli di termocucine STP che permettono la produzione diretta e istantanea dell’acqua calda sanitaria e quindi sono appositamente pensati per l’installazione senza bollitore.
Rizzoli fornisce alcuni schemi di installazione generici pensati per dare solo una indicazione su come realizzare l’impianto. Gli schemi sono presenti sia sul catalogo che sul libretto istruzioni. Gli schemi generici, però, non sono in grado di sostituire l’opera di un progettista termotecnico specializzato, il quale è l’unico in grado di progettare nel dettaglio l’impianto più idoneo con tutte le varianti e i dispositivi che possono essere indicati o necessari caso per caso.
Esistono molti aspetti da valutare, ma i due fondamentali riguardano la semplicità di installazione e la produzione di acqua calda sanitaria. Nel caso in cui non serva l’acqua calda sanitaria istantanea, si possa e si intenda mettere un bollitore di accumulo e l’installazione dell’impianto termosanitario non comporti difficoltà, potrebbe essere più vantaggioso preferire una versione standard, viceversa potrebbe essere più vantaggioso scegliere una termocucina STP.
Per impedire la formazione di condensa all’interno della caldaia è fondamentale che la temperatura dell’acqua non scenda sotto i 55–60 °C durante il funzionamento dell’apparecchio. Sotto questa temperatura la formazione di condensa potrebbe danneggiare la caldaia e comprometterne la durata nel tempo.
In questo caso l’impostazione corretta della temperatura di circolazione dell’acqua potrebbe non essere sufficiente a garantire l’assenza di un ritorno d’acqua troppo fredda. Perciò si consiglia di inserire nel circuito dell’impianto una specifica valvola anticondensa, la quale realizza un by-pass controllato dalla temperatura dell’acqua. In questo modo l’acqua fredda sul ritorno viene opportunamente miscelata con acqua calda quando necessario.
La risposta a questa domanda è molto difficile da dare. Innanzitutto dobbiamo tenere presente che l’altezza dell’appartamento varia in modo significativo il volume da riscaldare. Poi dobbiamo tenere presente che il luogo di installazione cambia notevolmente le richieste energetiche: un appartamento in alta montagna richiederà molto più calore di uno in pianura. Quindi dobbiamo vedere la qualità dell’isolamento dei locali, l’esposizione all’irraggiamento solare, la presenza di locali riscaldati nelle adiacenze, tutti aspetti che possono incidere in modo notevole sulla richiesta effettiva di calore. Infine dobbiamo sempre considerare che le esigenze delle persone in termini di comfort possono variare parecchio in base ad esigenze sia oggettive, che anche soggettive. Quindi solo una valutazione precisa di un progettista termotecnico può rispondere in modo preciso al caso specifico senza dovere fare tutta una serie di ipotesi che potrebbero non corrispondere alla realtà.
I termosifoni non sono tutti uguali, la potenza assorbita dipende dal modello, dall’altezza e dal numero di elementi con cui sono composti. Una volta definita la potenza assorbita da ciascun elemento radiante è possibile conoscere la potenza assorbita complessivamente. Perché sia garantito il corretto funzionamento dell’impianto la potenza assorbita dall’impianto dovrebbe essere minore della potenza nominale resa all’acqua dall’apparecchio o al massimo di poco superiore.
In un impianto di riscaldamento possono essere presenti più generatori di calore. Si tratta solo di realizzare un impianto idoneo. Quando i generatori di calore sono più di due il sistema più semplice per abbinarli consiste nel predisporre un puffer che accumula il calore. In questo modo tutti i generatori di calore riscaldano l’acqua del puffer e dal puffer viene prelevata l’acqua per il riscaldamento e per l’uso sanitario.
Dal punto di vista teorico un impianto a pavimento non differisce da un impianto tradizionale a termosifoni. L’unica particolarità dell’impianto a pavimento consiste nel fatto che nell’impianto a pavimento potrebbe circolare acqua a temperatura inferiore a 40 °C. L’acqua a questa temperatura è troppo fredda per circolare direttamente in una caldaia a combustione, come quella della termocucina o termostufa, quindi va predisposto opportunamente anche uno scambiatore o un sistema con valvole a tre vie per avere la circolazione di acqua a temperature diverse nell’impianto e nella caldaia.
Sicuramente la termocucina si può usare quando si vuole, però dobbiamo tenere presente che comunque una parte del calore viene trasmesso sempre all’acqua della caldaia. Quindi questo calore deve essere smaltito per impedire che l’apparecchio si surriscaldi. Se si vuole sfruttare tale opportunità si consiglia di scegliere un apparecchio che abbia la possibilità di regolare l’altezza della griglia fuoco e di predisporre sull’impianto anche un bollitore per l’acqua calda sanitaria che assorba il calore prodotto in eccesso.